Fecondazione in vitro: mi alleno?
Sommario
Per molte donne, la fecondazione assistita in vitro (fivet) rappresenta un’opportunità di concepire nonostante problemi fisiologici e di fertilità. Optare per questa tecnica richiede consapevolezza medica, che dottoresse e ginecologhe specializzate sapranno fornire con professionalità, e anche un minimo di conoscenza in ambito sportivo, per vivere preparate e serene questa scelta importante di vita.
Cosa si intende per “fivet”
La fecondazione in vitro, “fivet” in italiano e IVF (in vitro fertilization) in inglese, è una tecnica medica di procreazione assistita. Venne messa a punto nel 1978 e, nel corso dei decenni, ha permesso a molte coppie di avere figli. La fivet non è influenzata da eventuali malformazioni dell’apparato genitale femminile e, mediante l’aiuto di donatori esterni, è sempre più utilizzata anche per ovviare all’infertilità maschile.
A grandi linee, la procedura è la seguente. Innanzitutto, alla donna vengono somministrati farmaci per stimolare la produzione delle cellule uovo (ovociti). In seguito, questi vengono aspirati e la loro qualità viene certificata in laboratorio. Quelli più promettenti vengono posti in appositi recipienti assieme allo sperma maschile precedentemente prelevato, che le feconderà quindi in un ambiente extracorporeo (per questo si parla a volte di “fecondazione in provetta”). Dopo ulteriori controlli per valutare la salute degli embrioni risultanti, questi vengono inseriti nell’utero della madre, nella speranza che si impiantino e diano inizio alla gravidanza.
La tecnica ha un tasso di successo attorno al 25-30% e presenta alcuni rischi (tra cui torsione ovarica, gravidanza multigemellare o aborti spontanei), spesso variabili e influenzati da vari fattori come la fertilità della donna (che spesso dipende dall’età), la risposta del suo corpo al trattamento ormonale, il grado di maturazione degli ovociti prelevati, eccetera.
Di conseguenza, lo stato di salute psico-fisico della donna e del partner, come anche l’attenzione ad altri piccoli accorgimenti da seguire, giocano un ruolo molto importante. Oltre alle numerose e doverose raccomandazioni mediche, al regime nutrizionale e alla probabile assunzione di farmaci e integratori, anche la gestione dell’attività sportiva non va sottovalutata.
Come interviene l’esercizio fisico
Un’ampia gamma di studi mostra che le donne con un peso sano beneficiano di un aumento dei tassi di successo della fivet. Un regime alimentare controllato, assieme alla pratica sportiva, aiuta quindi a preparare il corpo all’intervento.
Fare esercizio fisico durante la fecondazione in vitro, tuttavia, è una questione più spinosa. Troppo sport sembra avere un effetto negativo sulla produzione di ormoni riproduttivi, e questo influisce sulla capacità di concepire. Inoltre, un’attività troppo intensa e ricca di sbalzi e urti potrebbe aumentare il rischio di danni ovarici. Infine, surriscaldare il corpo (mediante esercizi intensi o allenandosi al sole battente o frequentando troppe saune) non ha effetti benefici sui gameti – anche maschili: se il partner donerà seme, è meglio che riduca per un po’ le sessioni esagerate di bici e/o palestra, specialmente se usa pantaloncini sintetici e aderenti.
Per questo, le guide mediche suggeriscono di limitare lo sport fino alla stimolazione ormonale, e di evitare qualunque attività non blanda nel periodo successivo. Dopo l’inizio certificato della gravidanza, si può riprendere in maniera moderata e graduale.
Avere pazienza – e altri consigli
Per limitare i rischi e ottenere il giusto livello di personalizzazione, medici e allenatori esperti sapranno consigliarti in modo puntuale. Ci sono però alcune linee guida adatte a tutte.
Innanzitutto, prenditela comoda. Stare calme è una sfida per le donne super sportive, ma anche per chi si allena con costanza per scaricare lo stress o cercare la forma fisica. Tuttavia, esiste una correlazione tra l’aumento dell’attività fisica e la diminuzione dei tassi di concepimento (cioè: meglio non esagerare!). È quindi necessario limitare e andarci piano.
Riduci un po’ il tempo dedicato allo sport. Alcuni studi hanno esaminato i risultati della fecondazione assistita, concludendo che la probabilità di successo aumentava per chi praticava attività fisica per 4 o meno ore alla settimana. Questi risultati possono ispirarti a ridurre un po’ la routine nei mesi precedenti, durante e dopo il ciclo di fivet, per dare a te e al tuo bambino le migliori possibilità di successo. Limita gli allenamenti cardio a non più di 4 ore alla settimana e riempi i vuoti con opzioni a bassa intensità che aumentino comunque la forza e la flessibilità, come lo yoga (ma senza eccessive flessioni), l’esercizio in acqua o il tai chi.
Per un po’, abbandona tutto ciò che è ad alto impatto, come sport di contatto, equitazione, mountain-biking, tuffi eccetera. Eventuali cadute, lesioni o impatti gravi sulla parete addominale possono compromettere seriamente la tua salute riproduttiva, soprattutto se c’è un embrione appena impiantato o se sei incline ad aborti spontanei.
Preparati a non fare esercizio fisico durante la settimana del prelievo degli ovuli. Questo non perché ci siano particolari controindicazioni, ma piuttosto perché probabilmente non ne avrai voglia. I farmaci per la fertilità, insieme ad alcuni dei loro potenziali effetti collaterali fisici – come gonfiore, stanchezza e lieve disagio – ti faranno venire voglia di sdraiarti e fare un pisolino, piuttosto che di uscire a correre qualche chilometro. Questo è assolutamente normale: ascolta il tuo corpo e di non forzare.
Inizia a trovare altri modi per scaricare lo stress. Se sei una donna per cui l’esercizio fisico intenso e regolare è legato alla riduzione dello stress e alla scarica di endorfine, cerca nuovi modi per ridurre o eliminare lo stress, almeno per il periodo della fivet. Quali sono le cose che avesti sempre voluto provare ma che non hai mai fatto? Yoga, meditazione, più tempo all’aria aperta, un corso di artigianato? Cerca un’alternativa e avvicinati gradualmente al periodo della fecondazione.
Infine, guarda al lungo periodo. I mesi di esercizio a basso impatto possono sembrare un’eternità, ma in realtà non lo sono. Stai assumendo un grande impegno per portare un bambino nella tua vita: i mesi passati a ridurre l’esercizio fisico eccessivo ora varranno bene i risultati finali!
Bibliografia
[1] Rao, Meng, Zhengyan Zeng, and Li Tang. “Maternal physical activity before IVF/ICSI cycles improves clinical pregnancy rate and live birth rate: a systematic review and meta-analysis.” Reproductive Biology and Endocrinology 16 (2018): 1-8.
[2] Northern California Fertility Medical Center, “IVF and Exercise: 6 Tips for a Successful and Healthy Pregnancy”, Aggiornato al 26/04/2023
[3] Carolinas Fertility Institute, “5 Guidelines for Exercise and Fertility Treatments”, 30/06/2020
[4] Humanitas, “Fertilizzazione in vitro (FIVET)”, Aggiornato al 26/04/2023
[5] Los Angeles IVF Clinic, “Should you avoid sports during fertility treatment”, 15/12/2020