PCOS: informazioni utili e consigli sportivi

Tutto quello che devi sapere sulla PCOS

La Sindrome dell’Ovaio Policistico (PCOS, da Polycystic Ovary Syndrome) è una condizione eterogenea, caratterizzata da iperandrogenismo e manifestazioni morfo-funzionali ovariche tipiche. Si tratta di uno dei disturbi più comuni tra le donne in età fertile ed è la causa più frequente di infertilità legata ad anovularità cronica. Il 5-10% delle donne in età riproduttiva ne è colpita.

L’influenza di questa condizione però non si limita a disfunzioni di tipo riproduttivo, ma spesso viene compromessa anche la funzionalità metabolica. È caratterizzata da eccesso di ormoni androgeni e/o disfunzioni ovariche, come infertilità, mestruazioni irregolari e cisti ovariche.

In particolare la diagnosi di PCOS viene posta se almeno 2 dei seguenti criteri è presente:

  • iperandrogenismo (presente nel 60-100% delle pazienti);
  • disfunzione ovarica (oligomenorrea, amenorrea, infertilità);
  • Polycystic Ovarian Morphology (PCOM), ovvero la morfologia delle ovaie, con presenza di grandi e numerose cisti disorganizzate.

L’alterazione più comune nelle donne con PCOS è sicuramente l’aumento dei livelli circolanti di testosterone e androstenedione, a causa di una produzione aumentata a livello delle ovaie.

Patogenesi

Non è ancora del tutto chiarito il meccanismo attraverso cui si sviluppa PCOS, ma diverse evidenze suggeriscono che meccanismi ambientali, genetici, epigenetici e di sviluppo sono coinvolti nell’eziologia di questo disordine endocrino. Sebbene molto rimanga da scoprire, è ormai appurato che l’iperandrogenismo svolge un ruolo fondamentale nello sviluppo della maggior parte delle manifestazioni metaboliche e riproduttive associate alla PCOS. L’eccesso di ormoni androgeni influisce su diversi tessuti, come il tessuto adiposo, il fegato, il muscolo e il pancreas, oltre che il cervello.

Segni e sintomi tipici dell’iperandrogenismo sono irsutismo, acne o alopecia e si è visto che più dell’80% delle donne che presentano questi segni hanno la sindrome dell’ovaio policistico.

Diversi fattori intervengono nello sviluppo della PCOS sin dal periodo prenatale, poi nell’infanzia e infine nell’età adulta.

Alterazioni nell’ambiente intra-uterino sono un fattore predisponente allo sviluppo della sindrome dell’ovaio policistico: se la madre è affetta da PCOS, la figlia femmina ha un maggior rischio di sviluppare PCOS in quanto l’ambiente intrauterino contiene livelli abnormi di androgeni, oltre che alti livelli di AMH, l’ormone anti-mulleriano che ha un ruolo importante nella follicologenesi e viene utilizzato per la diagnosi di PCOS.

Dieta e stile di vita, e quindi tutti i fattori ambientali che possono portare a sovrappeso o obesità e alterare l’azione dell’insulina potrebbero essere coinvolti. Infatti l’insulino-resistenza (IR) è l’alterazione più frequente nella PCOS ed è presente sia in donne normopeso che con sovrappeso o obesità. L’IR è definita come l’incapacità dell’insulina di svolgere la sua azione, ovvero trasportare il glucosio all’interno delle cellule. L’insulino-resistenza a livello del muscolo e del tessuto adiposo porta il pancreas ad aumentare la produzione di insulina per compensare la resistenza agli effetti dell’ormone, e si avrà iperinsulinemia. L’insulina influisce attraverso diversi meccanismi sull’iperproduzione di androgeni nelle ovaie.

L’iperinsulinemia ha effetti deleteri che perpetuano l’iperandrogenismo innescando un circolo vizioso. A livello ovarico, aumenta ulteriormente la produzione di androgeni, a livello del fegato si riduce la produzione della proteina legante gli ormoni sessuali (SHBG) e quindi aumentano i livelli di testosterone libero circolante. L’insulino-resistenza ha effetto, quindi, di aumentare la secrezione di androgeni da parte delle ovaie.

Una delle cause più comuni di insulino-resistenza è l’obesità, patologia multifattoriale in cui diversi fattori ambientali sono coinvolti. La dieta scorretta e lo stile di vita sedentario sono i fattori principali che possono promuovere obesità e IR e peggiorare le alterazioni metaboliche e riproduttive della PCOS.

Oltre ai fattori obesogenici, gli interferenti endocrini sono stati studiati come possibili cause ambientali della PCOS. Gli interferenti endocrini sono sostanze naturali o sintetiche che possono alterare il nostro sistema endocrino. Il Bisfenolo A (BPA) è una sostanza chimica molto utilizzata nello scorso secolo nella produzione di plastiche, ad esempio per i recipienti ad uso alimentare, ma anche nella carta degli scontrini o dispositivi odontoiatrici e altro ancora. Alcuni studi hanno associato l’esposizione ai BPA durante lo sviluppo a un maggior rischio di sviluppare obesità, diabete di tipo 2 e disordini riprodotti, oltre che un’associazione tra i livelli nel siero di BPA e la PCOS.

Fattori genetici sono coinvolti; studi su gemelli monozigoti ed eterozigoti, oltre che studi genome-wide association che hanno portato all’identificazione di loci genetici collegati a vie metaboliche e riproduttive, coinvolti quindi nell’ereditarietà della PCOS.

Disfunzioni metaboliche

L’iperandrogenismo è la caratteristica regina della PCOS e svolge un ruolo primario nelle disfunzioni metaboliche associate, agendo sia a livello periferico che centrale.

Vediamo brevemente quali sono gli effetti dell’iperandrogenismo sui vari organi:

  • A livello del tessuto adiposo bianco riscontriamo un aumento del grasso viscerale, una ridistribuzione dei depositi di tessuto adiposo in senso mascolino (addominale e viscerale). Aumenta la dimensione degli adipociti e il rilascio di adipochine, come leptina, che possono contribuire all’insorgenza di insulino-resistenza. Questo porta alla riduzione della lipolisi e all’accumulo di grasso.
  • A livello del tessuto adiposo bruno c’è una riduzione della capacità di produrre energia e una riduzione della produzione di adiponectina, che invece aumenta la sensibilità all’insulina.
  • A livello del fegato, l’iperandrogenismo contribuisce all’accumulo di grasso (steatosi epatica), provocando un aumento dell’infiammazione e una riduzione della sensibilità all’insulina.
  • A livello del pancreas gli effetti sono meno studiati, come l’aumento dello stress ossidativo e la riduzione della secrezione insulinica indotta dal glucosio.
  • A livello del muscolo scheletrico, sito più importante per la captazione del glucosio, troviamo una riduzione dell’effetto dell’insulina (insulin signaling) e della funzione mitocondriale, e l’aumento della resistenza all’insulina.
  • A livello macroscopico ci troviamo quindi con un aumento dell’adiposità e una diminuzione della sensibilità all’insulina.

Strategie terapeutiche

Al momento le opzioni terapeutiche per il trattamento della PCOS sono limitate. Indovina un po’ qual è la prima e più raccomandata opzione per la gestione della sindrome dell’ovaio policistico con alterazioni metaboliche?
Dieta sana e attività fisica regolare, con lo scopo di mantenere un peso corporeo sano, per ridurre obesità centrale, ottimizzare il profilo ormonale, lo stato di salute e la qualità della vita.
Un calo ponderale del 5-10% rispetto al peso iniziale nelle pazienti in sovrappeso, per consentire miglioramenti clinici, è considerato successo terapeutico, ma l’intervento sullo stile di vita è fondamentale in TUTTE le pazienti con PCOS.
Diverse diete (ad es. DASH, a basso indice glicemico, a basso contenuto di carboidrati) hanno dimostrato effetti favorevoli per le donne con PCOS.
Non ci sono tuttavia evidenze sufficientemente forti per consigliare una strategia dietetica piuttosto che un’altra. Le diete studiate e riportate qui sopra possono favorire semplicemente, come altre, la riduzione dell’apporto calorico, vantaggioso per le condizioni secondarie alla PCOS come la sindrome metabolica, l’obesità e la ridotta tolleranza al glucosio.

L’esercizio fisico è raccomandato come strategia per migliorare la salute riproduttiva e metabolica nelle donne con PCOS. Una migliore sensibilità all’insulina è uno dei principali modi in cui l’esercizio porta benefici alla PCOS. Sebbene le prove siano limitate, vi è qualche evidenza che l’esercizio fisico migliori la regolarità mestruale e i tassi di gravidanza e ovulazione nelle donne con PCOS.
Si raccomanda alle donne con PCOS di fare almeno 150 minuti di attività fisica a settimana.

A livello di interventi farmacologici possono essere prescritti dal medico curante contraccettivi orali per migliorare principalmente le manifestazioni cliniche come l’iperandrogenismo e i cicli irregolari.
Se i contraccettivi orali e la correzione degli stili di vita non sono efficaci, può essere prescritta la metformina, un farmaco per il diabete, per migliorare le manifestazioni metaboliche
Le linee guida non si pronunciano su farmaci anti-obesità, perché gli studi sono pochi e il ruolo è da chiarire, mentre i farmaci anti-androgeni possono essere utilizzati quando i contraccettivi orali sono controindicati.

Una nota particolare è necessaria per l’inositolo: integratore comunemente utilizzato da pazienti con PCOS, dalle linee guida internazionali è considerata ancora terapia sperimentale, per scarse evidenze a supporto. Ci sono tuttavia numerosi studi che indicano un possibile ruolo per questo gruppo di molecole con effetti positivi in particolare sulla sintomatologia, sulla fertilità e sulle alterazioni metaboliche.

Conclusioni

Come altre condizioni, la PCOS è multifattoriale, le sue cause non sono ancora del tutto comprese e molta ricerca è necessaria per trovare trattamenti efficaci per migliorare la sintomatologia. Speriamo con questo articolo di averti dato una visione globale su questa condizione e su come ancora una volta uno stile di vita sano – l’esercizio fisico in particolare – sia l’arma più potente che hai a disposizione per stare bene!

Bibliografia

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