Come reagisce il corpo quando si smette di fumare

Smettere di fumare fa ingrassare?

Hai mai sentito dire, o ti è capitato di vedere su di te, che smettere di fumare fa ingrassare? In questo articolo cercheremo di capire il perché di questa affermazione, dopo aver analizzato quali siano i problemi che fumare può comportare.

Prima di iniziare, però, è bene ricordare che il fumo aumenta il rischio di sviluppare alcuni tipi di tumore, infatti, nella lista della IARC ci sono diversi composti delle sigarette che sono considerati cancerogeni certi per l’uomo.

Fumo in Italia

Ogni anno l’ISTAT raccoglie dati sulle abitudini degli italiani, tra queste c’è anche l’attitudine al fumo. Nel 2022 in Italia si è registrato che il 24,2% della popolazione è fumatrice, con una differenza tra uomini e donne: in percentuale più uomini fumano rispetto alle donne (sulla popolazione di uomini e donne rispettivamente).

Questi numeri sono in rialzo: c’era stato, infatti, un calo di fumatori nel decennio precedente. E se ci pensiamo sono numeri impressionanti: circa un quarto della popolazione italiana è fumatrice.

Fumo e salute

Lo sappiamo tutti che il fumo fa male, lo sentiamo ripetere da anni, ci sono leggi che vietano l’uso di sigarette in luoghi chiusi e leggi che hanno portato a scriverlo sui pacchetti. Ma conosciamo la vera entità dei danni alla salute? Si possono annoverare diversi tipi di tumore legati al fumo tra cui quelli alla gola e ai polmoni. Un fumatore ha un maggior rischio di sviluppare malattie cardiovascolari, leggi problemi cardiaci o dislipidemie; ma anche problemi ai polmoni con malattie ostruttive croniche, che portano il polmone a non ventilare più bene e negli stadi più avanzati richiedono la terapia con l’ossigeno. Beh questo è risaputo, mi dirai, vero. Ma ci sono anche altre problematiche che possono insorgere come il diabete mellito di tipo 2 (quello che dipende in buona parte dallo stile di vita), ma anche osteoporosi e fratture vertebrali o fratture di femore. E se non bastasse sia negli uomini che nelle donne si associa un maggior rischio problematiche della sfera intima con difficoltà di erezione negli uomini e una diminuita fertilità nelle donne. Attenzione! Non vuole dire che tutti i fumatori hanno o avranno le patologie sopra citate, ma solo che hanno una probabilità maggiore di svilupparle rispetto ai non fumatori.

Fumo e nicotina

Ma se il fumo fa male, e lo si sa, perché ci sono ancora così tanti fumatori? A questa domanda non c’è una risposta univoca. Si deve tenere a mente, però, che una delle componenti delle sigarette, la nicotina, è una sostanza che crea dipendenza. Crea meno dipendenza della cocaina, vero, ma è pur sempre una sostanza che crea dipendenza.

In diversi studi la risposta principale che le persone danno quando gli viene chiesto come mai non smettono di fumare, tuttavia, è perché non vogliono ingrassare. Effettivamente si è visto che una volta smesso di fumare c’è un aumento di peso di circa 5 Kg nel primo anno e che difficilmente viene smaltito nel tempo.

Nicotina e interazioni con il corpo

Ma quindi davvero smettere di fumare fa ingrassare? Non proprio. Ma come, ti chiederai, gli studi sbagliano tutti? No. O meglio, le cose, come spesso accade, non sono così semplici. La popolazione di fumatori è mediamente più magra rispetto alla popolazione non fumatrice, con una relazione inversa tra numero di sigarette fumate e IMB (indice di massa corporea): più sigarette si consumano minore è il peso. Questo accade per le interazioni che la nicotina ha con il corpo.

Regolazione della fame e della quantità di cibo che mangiamo

Ma come può la sola nicotina regolare il meccanismo della fame? La regolazione della fame e di quanto mangiamo è complessa, se ne conoscono diverse componenti, ma è probabile che qualcosa ci sfugga ancora. Nelle prossime righe troverai, in maniera molto semplificata, alcuni dei meccanismi che regolano la fame. L’assunzione di cibo è un processo fisiologico molto complesso e necessario per la sopravvivenza. Si basa sia su meccanismi omeostatici (i modi in cui il corpo riesce a mantenere l’equilibrio interno) sia sulla palatabilità del cibo (ovvero il gusto e il piacere che il cibo provoca). I meccanismi omeostatici di regolazione dell’assunzione di cibo e il dispendio energetico (quanto il corpo consuma per mantenerci in vita e permetterci di fare le attività quotidiane, compreso allenarsi) si basano anche sulla regolazione ormonale.

Gli ormoni sono piccole molecole che, muovendosi nel corpo, permettono la comunicazione tra due parti diverse dell’organismo che possono essere molto vicine, come ai capi opposti del corpo. Gli ormoni sono prodotti dalle ghiandole e per la regolazione dell’assunzione di cibo le ghiandole coinvolte sono diverse; eccone solo alcune: pancreas, le cellule neuroendocrine dell’intestino, il tessuto adiposo, ma anche l’ipotalamo.

L’ipotalamo si trova all’interno della scatola cranica e ha il compito di produrre diversi ormoni. Proprio nell’ipotalamo si trovano due regioni che hanno funzioni opposte: una conosciuta come il centro soppressore della fame e una, al contrario, coinvolta nella stimolazione dell’appetito. Mangiare non è solo questione di sopravvivenza, ma coinvolge anche un altro circuito di neuroni nel cervello che regola il piacere che proviamo nel mangiare.

Mettiamo insieme le cose

Adesso che è più chiaro come funziona la regolazione della fame, che questa non si basa sulla pura sopravvivenza, ma anche sul piacere del mangiare possiamo cercare di capire come mai i fumatori siano mediamente più magri. Nel sistema nervoso centrale (per gli amici cervello) sono presenti dei recettori per la nicotina, questi vanno a modulare entrambi i circuiti ipotalamici e il circuito del piacere. La nicotina sopprime la fame a livello ipotalamico, aumenta il dispendio energetico e diminuisce il potere edonico del cibo.

Ma attenzione

È bene sottolineare ancora una volta tutti gli effetti negativi del fumo che sono stati descritti all’inizio. La nicotina e il fumo hanno anche un effetto sul tessuto adiposo viscerale. So che ti stai chiedendo questo cosa comporta: il tessuto adiposo è di due tipi sottocutaneo e viscerale. Il tessuto adiposo viscerale è quello che si trova attorno all’addome e un eccesso di questo tipo di tessuto adiposo si associa a dislipidemie (semplificando, problemi di colesterolo e trigliceridi), a insulino resistenza e diabete di tipo 2 (ti ricordi? Quello associato principalmente allo stile di vita).

Quindi nonostante la popolazione fumatrice sia più magra ha una probabilità più alta rispetto alla popolazione non fumatrice di avere patologie, non solo cancerose ma anche metaboliche.

Si può fare qualcosa per il peso preso dopo aver smesso di fumare?

Se sei arrivato fino a qui avrai capito che non è lo smettere di fumare di per sé che fa ingrassare, ma la nicotina che interagisce con il metabolismo che porta i fumatori a essere più magri. Visto che la paura di mettere su peso è uno dei fattori che blocca, soprattutto le donne, dal provare a smettere di fumare, o che induce, assieme alla componente di dipendenza, alla ripresa, si è cercato di vedere se ci sono modi per prevenirlo o per lo meno mantenere la non attitudine al fumo. Purtroppo, però, non si è giunti a una conclusione certa, anzi, si è visto che non ci sono molti interventi che permettano di non aumentare di peso. Seguire una dieta restrittiva, può essere controproducente perché il cambiamento di stile di vita dall’esser fumatore a diventare un ex fumatore è decisamente complesso, per tutte le ragioni viste prima e unire anche una dieta restrittiva risulta troppo per molte persone. L’esercizio fisico è sicuramente un buon modo per aumentare le endorfine, ma non limita l’aumento di peso nella maggioranza delle persone che smettono di fumare. Si può lavorare però sulla paura di aumentare di peso, cambiando il punto di vista.

Conclusioni

Fumare è una abitudine che comporta diversi rischi per la salute. Smettere di fumare in maniera definitiva non è un compito semplice e comporta, molto spesso, un aumento di peso. Questo aumento abbiamo visto essere dovuto alla cessazione di assunzione di nicotina. La nicotina modifica il metabolismo, il piacere legato al cibo e i meccanismi che inducono la fame, quindi, una volta smesso di fumare è altamente probabile prendere peso. L’uso di patch di nicotina, può aiutare a ridurre l’abitudine al fumo, ma ritarda l’aumento di peso al momento dello svezzamento dal cerotto nicotinico.

Nonostante l’aumento di peso, però, smettere di fumare riduce il rischio di tutte le patologie legate al fumo.

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ISS dati sui fumatori in Italia: https://www.iss.it/comunicati-stampa/-/asset_publisher/fjTKmjJgSgdK/content/id/7146126