ARTROSI CERVICALE: COS’È, CAUSE E RIMEDI

Artrosi cervicale: cos’è, cause e rimedi

Hai mai sofferto di mal di collo? Lo sai che il male al collo è una delle principali cause di assenza da lavoro dopo il dolore alla zona lombare? Il mal di collo, però, ha diverse manifestazioni e queste manifestazioni possono essere dovute a cause differenti. In questo articolo troverai risposte a diverse domande sull’artrosi cervicale, una delle modificazioni anatomiche che a volte può manifestarsi come dolore al collo.

Breve introduzione anatomica

Quando si parla di colonna cervicale si parla di quel tratto di colonna vertebrale che parte dal cranio e si sviluppa per 7 vertebre, che vanno dal cranio fino all’altezza delle spalle. Se pieghi in avanti il collo e passi un dito sulla spina dorsale senti una protuberanza: quella è l’ultima vertebra cervicale, C7. Le vertebre, tranne la prima e la seconda, hanno tutte la stessa struttura di base: nella parte anteriore, quella verso la pancia, hanno un corpo vertebrale, di forma cilindrica, e posteriormente, verso la schiena, presentano un arco. Tra il corpo e l’arco passa il midollo spinale, che è quella parte di sistema nervoso centrale che porta le informazioni dal cervello alla periferia del corpo e dalla periferia al cervello. Questo arco ha diverse componenti, non ti preoccupare qui trovi solo quelle fondamentali per capire l’articolo. Nella parte più posteriore dell’arco c’è una protuberanza che è chiamata processo spinoso, è quello che si tocca passando la mano sulla schiena: ti ricordi l’esperimento appena fatto? Ecco hai toccato il processo spinoso di C7. Più o meno a metà dell’arco, si trovano due processi articolari zigapofisari per lato: uno superiore e uno inferiore. Questo nome difficilissimo descrive delle zone ossee con una superficie più o meno piatta che servono a prendere contatto con la vertebra superiore e con la vertebra inferiore. Questo contatto è una articolazione sinoviale, tienilo a mente che sarà utile. La colonna vertebrale, quindi, è una struttura composta da diversi segmenti (le vertebre), collegate in serie dalle articolazioni e il cui movimento totale dipende dal movimento dei singoli segmenti. Prova a muovere il collo: lo puoi piegare in avanti, indietro, ruotare a destra a sinistra, inclinarlo da un lato e dall’altro. Ora prova a tenere il collo fermo e a muovere solo la parte del torace. Hai notato come i movimenti sono gli stessi ma quanto ti riesci a muovere è molto diverso? Questo dipende, in buona parte, dalla angolazione delle faccette articolari zigapofisarie e del processo spinoso. Sorprendente vero?

Articolazioni della colonna cervicale

Hai mai sentito un gessetto stridere sulla lavagna? Ecco questo è quello che succederebbe se i punti di contatto tra le ossa che si muovono non fossero protetti dalle altre componenti delle articolazioni. Le articolazioni, quindi, hanno il compito di proteggere e regolare la connessione tra due ossa tramite altri tessuti come la cartilagine, i legamenti, la capsula articolare e il liquido sinoviale. La colonna vertebrale ha principalmente due tipi di articolazioni: l’articolazione tra i corpi vertebrali e le articolazioni tra i processi zigapofisari (ci sono altri contatti ossei ma in questo contesto non sono così rilevanti). L’articolazione tra i corpi vertebrali è mediata da un disco di cartilagine il disco intervertebrale, ed è una articolazione che ha poca mobilità. Il disco intervertebrale è molto ricco di acqua e ha il compito di ammortizzare e accompagnare i movimenti della colonna vertebrale. Se prendi un gavettone e lo riempi di acqua lo puoi schiacciare ma poi ritorna nella sua forma originaria. Ecco il disco intervertebrale funziona con lo stesso concetto, la colonna vertebrale muovendosi fa spostare i corpi vertebrali che lo schiacciano ma poi il disco torna al suo posto, quando riporto la colonna vertebrale al punto di partenza. 

Le articolazioni zigapofisarie, invece, sono un po’ diverse. I due capi ossei sono avvolti una un sottile strato di cartilagine che essendo ricca di acqua fa scivolare le ossa su di loro e distribuisce il punto di contatto tra le ossa stesse. I capi ossei poi sono avvolti dalla capsula articolare: immagina che le ossa siano matite e le vuoi unire in una articolazione. La cartilagine attorno alle estremità è la gomma che si trova sul fondo della matita. Per unirle, però, devi passare dello scotch tra le due matite. Ecco questo scotch è la capsula articolare. L’ultima componente importante da considerare è lo spazio tra le ossa: non è vuoto ma è ricco di liquido sinoviale che diminuisce l’attrito tra le ossa e va a nutrire e idratare la cartilagine. 

Ora che hai un’idea più chiara di come è fatta la colonna vertebrale e di come sono le articolazioni puoi capire meglio cos’è l’artrosi cervicale.

Artrosi cervicale

Sicuramente hai sentito la parola artrosi, spesso associata a ginocchio, anca, mani. Ma esiste anche una artrosi della colonna vertebrale. 

L’artrosi, in generale, è una patologia complessa che viene definita come un processo degenerativo dell’articolazione ma questo è riduttivo. Si ha certamente una degenerazione di tutte le componenti articolari, ma si può associare anche infiammazione e si ha spesso anche un rimodellamento osseo con la presenza di osteofiti, accrescimenti ossei non presenti normalmente e che talvolta servono a ampliare la superficie articolare per ridistribuire il carico sull’osso. 

L’artrosi cervicale, conosciuta anche come spondilosi cervicale, si può manifestare con una degenerazione delle articolazioni intervertebrali, delle articolazioni zigapofisarie o con una degenerazione di entrambe. 

Spesso l’inizio di artrosi cervicale si mostra con la diminuzione dell’altezza dei dischi intervertebrali, dovuto a una perdita di acqua. Come il didò dei bimbi: bello morbido e malleabile fino a quando non lo si dimentica aperto e lo troviamo rinsecchito e duro. Se i dischi intervertebrali diventano più sottili, le altre strutture delle vertebre devono adattarsi a questa modificazione: l’arco vertebrale posteriore, che contiene le articolazioni zigapofisarie, sarà caricato di maggior peso. Se queste articolazioni sono caricate di maggior peso, modificano i loro rapporti reciproci e questo comporta una degenerazione di alcune componenti dell’articolazione stessa: inizia a assottigliarsi la cartilagine attorno alle estremità, la capsula articolare inizia a degenerale, possono formarsi delle escrezioni ossee, che possono essere fastidiose, si può modificare l’osso sotto la cartilagine. 

Ma i muscoli?

Le ossa sono solo una parte della regione cervicale, senza i muscoli non potremmo muovere il collo (e la colonna vertebrale in generale). 

I muscoli più profondi a contatto con le vertebre sono chiamati muscoli paravertebrali e hanno due funzioni principali: supportare e muovere la colonna vertebrale e dare dei segnali propriocettivi. La propriocezione è quella cosa che permette di percepire dove i segmenti corporei sono posizionati nello spazio. Quindi la muscolatura del collo permette di capire come e dove è il collo. L’altra funzione dei muscoli è quella di muovere e sostenere le vertebre. Si è visto che buona parte delle persone che soffre di dolore alla zona cervicale ha una muscolatura paravertebrale poco funzionale.

Manifestazione e fattori di rischio

Quindi ora sai come è fatta la colonna vertebrale cervicale, come sono le articolazioni, cosa si modifica nell’artrosi cervicale, ti chiederai giustamente: cosa c’entra con il mal di collo? 

Le modificazioni dell’artrosi cervicale possono provocare dolore al collo, ma possono anche associarsi problematiche alle braccia per compressione dei nervi motori/sensitivi o del midollo spinale. Queste ultime due condizioni possono derivare dai dischi intervertebrali che si erniano: torniamo all’immagine del palloncino, è come se questo venisse schiacciato e una parte non riuscisse più a tornare al suo posto. Il disco erniato può, occasionalmente, andare a toccare il midollo spinale o i nervi. Lo stesso può accadere con gli osteofiti, le protuberanze ossee che si formano nell’artrosi. 

La manifestazione più comune è comunque il mal di collo. Ma… buona parte delle persone che soffre di artrosi cervicale non ha dolore o sintomi. 

Come per tutte le condizioni patologiche esistono dei fattori di rischio per lo sviluppo dell’artrosi cervicale, anche se in questa istanza sono meno chiari, ad esempio dell’artrosi di ginocchio o di anca. Il principale fattore di rischio è l’età, più si invecchia maggiori sono le probabilità che la colonna cervicale mostri segni di usura. Ci sono fattori genetici, che come l’età non possono essere modificati. L’altro fattore di rischio, che invece può essere modificato è l’occupazione lavorativa: mantenere per tanto tempo un determinato tipo di posizione può favorire l’insorgere dell’artrosi cervicale. 

Ma cosa si può fare?

La buona notizia da ricordare sempre è che anche se radiograficamente si presentano segni di artrosi cervicale, questa non comporta per forza dolore. Se si ha dolore cervicale è sempre rivolgersi ad un professionista. Per risolverlo, le linee guida internazionali, cioè quelle raccolte di raccomandazioni per i professionisti sanitari, tratte dall’analisi approfondita della letteratura scientifica, dicono che si devono fare esercizi di allungamento e rinforzo muscolare. Questi possono essere di diversa natura, calibrati e studiati per ciascuna persona. Gli esercizi terapeutici possono essere accompagnati da terapia manuale. Inoltre deve esserci una educazione su come modificare le posture scorrette per limitare la probabilità che si ripresenti il dolore. 

Conclusione

L’artrosi cervicale è una patologia che prevede la degenerazione delle articolazioni della colonna vertebrale. Può manifestarsi come dolore, come problematiche agli arti superiori o nella maggior parte dei casi non dare nessun sintomo. Quello che si può fare, se si dovesse manifestare come dolore al collo, è fare esercizi terapeutici di rinforzo e allungamento muscolare, terapia manuale e modificare le abitudini scorrette. 

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