
La menopausa: un viaggio di trasformazione tra corpo e identità
Sommario
La menopausa segna una trasformazione profonda, non solo biologica ma identitaria. È un momento in cui il corpo si trasforma: la pelle diventa più fragile, le rughe si fanno più evidenti, le forme si ridefiniscono.
Davanti allo specchio, a volte ci si sente estranee, quasi sconosciute a sé stesse. Ma cosa accade realmente quando il corpo cambia? E come possiamoattraversare questa fase senza smarrirci, ma anzi, ritrovando un nuovo equilibrio?
Il corpo in menopausa: cosa succede davvero?
Con l’arrivo della menopausa, il calo degli estrogeni innesca una serie di cambiamenti profondi e spesso silenziosi.
La pelle perde collagene ed elastina, diventando più sottile e meno tonica, mentre le rughe – specialmente quelle intorno agli occhi e alla bocca – si accentuano.
Il grasso corporeo tende a ridistribuirsi, accumulandosi maggiormente su addome e fianchi, anche in donne che sono sempre state snelle.
Ma i cambiamenti non sono solo estetici. La postura può modificarsi: i muscoli si irrigidiscono, le articolazioni perdono parte della loro flessibilità, e persino il modo di camminare o sedersi può diventare diverso, senza che ce ne rendiamo conto. A volte, ci si sente più affaticate, meno agili, come se il corpo rispondesse con più lentezza.
Segnali che non sono semplicemente il tempo che avanza ma raccontano una storia più profonda: quella di un corpo che si apre a una nuova fase. Il rischio è interpretarli come difetti da correggere, anziché come messaggi da ascoltare. Così, invece di allearci con il nostro corpo, iniziamo a viverlo come un avversario da combattere.
Aspetti psicologici del cambiamento corporeo
Quando il corpo cambia, non cambia solo la superficie: cambia anche lo sguardo con cui ci vediamo. Molte donne descrivono una sensazione di estraneità: “Non mi riconosco più”, “Sembra che il mio corpo non mi appartenga”.
Non si tratta solo di un disagio estetico, ma di un vero e proprio passaggio identitario.
Il problema è amplificato dalle pressioni culturali: la nostra società esalta la giovinezza, la tonicità, la performance. Invecchiare, e soprattutto invecchiare da donna, è spesso vissuto come una colpa da mascherare. Alimentando vergogna, insicurezza, e un confronto costante con modelli e standard irrealistici.
Nelle relazioni di coppia, poi, può emergere una paura più intima: “Se il mio corpo è cambiato, sarò ancora desiderabile? Sarò ancora amata?”. Molte donne temono che la trasformazione fisica le renda meno attraenti agli occhi del partner, e questo può innescare un meccanismo di chiusura e distanza.
La sessualità stessa si trasforma: il desiderio può affievolirsi, la lubrificazione ridursi, il piacere diventare meno immediato. Eppure, questi cambiamenti non sono un fallimento personale, sebbene spesso proprio come tale vengano intesi, ma una normale evoluzione fisiologica. Il vero problema è quando li viviamo
come una perdita irreparabile, invece che come un’opportunità per riscoprirci.

Il ruolo delle parole
Il linguaggio ha un ruolo cruciale nel modo in cui percepiamo i cambiamenti del nostro corpo. Spesso si usano parole che feriscono, che rafforzano la percezione della perdita, che trasformano il cambiamento in un giudizio. Altre parole, invece, hanno il potere di aprire spazi di consapevolezza, di riappropriazione, di riscatto.
Rivedere il proprio vocabolario può avere un impatto reale sul modo in cui si vive il corpo che cambia. Le parole che si scelgono per descrivere fasi importanti della vita, come la menopausa, possono agire come fardelli che paralizzano o come leve che liberano. Ciò che ci si dice ha un potere trasformativo: può
affondare o sollevare, spegnere o accendere. E scegliere le parole giuste, consapevolmente, è già di per sé un atto di cura.
Strategie di cura e di accoglienza
Accogliere i cambiamenti del corpo in menopausa passa innanzitutto dal riconoscimento dei propri vissuti, senza giudicarli o negarli. Accogliere significa in primo luogo riconoscere, accettare, verbalizzare, sia quello che si prova sia quello che si sente nel corpo.
Un primo passo fondamentale in questa direzione è imparare a fare attenzione ai segnali del corpo, ascoltando le proprie esigenze fisiche ed emotive con gentilezza, mantenere uno sguardo meno critico e più empatico verso se stesse.
Un’altra strategia chiave consiste nell’adottare una visione olistica del benessere. Riconoscere che il corpo e la mente sono strettamente collegati permette di integrare pratiche che migliorino anche il benessere psicologico: attività fisiche dolci come yoga o pilates aiutano non solo postura e flessibilità, ma anche il tono dell’umore e la percezione di sé.
Allo stesso tempo, è importante rivedere anche le abitudini quotidiane in un’ottica di benessere complessivo. Una corretta alimentazione può sostenere l’equilibrio ormonale e contrastare alcuni disturbi tipici della menopausa.
Anche l’attività fisica più intensa, se praticata con costanza e ascolto, gioca un ruolo essenziale: protegge ossa e muscoli, migliora la qualità del sonno e sostiene l’autostima. Passeggiate all’aria aperta, nuoto, ginnastica posturale o danza sono ottime alleate, non solo del corpo ma anche dell’umore. Curare il proprio stile di vita non è una forma di controllo, ma un atto di cura profonda.
Sessualità e connessione nella trasformazione
In ambito sessuale, è importante superare l’idea che meno desiderio significhi fine dell’intimità. Il piacere può essere riscoperto in forme nuove, più lente e consapevoli, esplorative, spesso più intime.
La menopausa è il momento in cui diventa possibile abbandonare il mito della spontaneità come unico segnale di desiderio e dare spazio a un piacere che si costruisce, che si coltiva, che nasce anche dalla complicità quotidiana. Il desiderio può non essere più immediato, ma può diventare più profondo,
radicato in un senso di vicinanza, accettazione, presenza.
Riscoprire il piacere dell’intimità
Non va sottovalutato il ruolo dell’immaginario. Se per decenni abbiamo associato l’eros alla giovinezza e alla perfezione, è ora di cambiare prospettiva: un corpo maturo può essere profondamente sensuale.
Non per nonostante le sue trasformazioni, ma proprio grazie ad esse. La pelle che ha memoria, lo sguardo che sa, le mani che conoscono. Tutto questo può nutrire una forma di erotismo nuova, meno visiva, più esperienziale.
La consapevolezza di ciò che ci piace, del ritmo giusto per noi, delle carezze che funzionano, può diventare un punto di forza. Diverso non significa peggiore. A volte è proprio nella diversità che si scoprono nuove profondità.
Parlare apertamente con il proprio partner, condividere le sensazioni, può aprire a un dialogo più vero, più empatico, libero dalle pressioni della performance.
Rivedere il concetto di sensualità è essenziale. Il passaggio dall’ideale giovanile a una sensualità più matura può diventare un’opportunità per valorizzare la propria esperienza, riscoprendo il piacere di prendersi cura di sé.
E, se necessario, affidarsi al sostegno di una terapeuta o sessuologa può aiutare a tradurre il cambiamento in una nuova possibilità di connessione.
Infine, creare e condividere spazi di confronto con altre donne può fare la differenza. Parlare apertamente dei cambiamenti e dei sentimenti che ne derivano aiuta a normalizzare l’esperienza e a trovare nuove chiavi di lettura per accogliere il passare del tempo con serenità.
Il corpo come alleato, non come nemico
Il corpo che cambia non è un traditore, ma un compagno di viaggio. Ogni ruga, ogni curva diversa, racconta una storia: quella delle nostre battaglie, delle nostre gioie, delle nostre conquiste, tracce di un’esistenza vissuta.
La menopausa non è una resa, ma un adattamento. Come un albero che modifica la sua forma con le stagioni, anche noi possiamo trovare un nuovo equilibrio, una nuova armonia. Non si tratta di “tornare quelle di prima”, ma di diventare la versione più autentica di noi stesse oggi
Perché il corpo, anche quando cambia, resta la nostra casa. E merita di essere abitato con rispetto, cura e, soprattutto, amore incondizionato.

La rinascita: un nuovo inizio al femminile
Spesso, al di là delle aspettative e delle narrazioni comuni, molte donne scoprono che superare la fase della menopausa porta a una vera e propria rinascita. Non si tratta di un semplice ritorno alla normalità, ma dell’emergere di un nuovo modo di essere nel mondo: una versione più solida, autentica e meno incline a compromessi. È un periodo in cui la donna riscopre una forza interiore inaspettata, un’integrità che le permette di affrontare la vita con una prospettiva rinnovata.
Per alcune, questo si traduce in cambiamenti concreti e coraggiosi: chi decide di intraprendere una nuova carriera, chi finalmente dà spazio a passioni e desideri a lungo sopiti, chi rompe schemi e dinamiche relazionali che non le appartenevano più. Queste scelte non sono dettate da un obbligo, né
rappresentano un finale scontato, ma piuttosto una possibilità concreta di trasformazione e autorealizzazione.
Uno spazio tutto nostro per riscoprirsi
La menopausa può quindi essere vista non come una fine, ma come una fase incredibilmente creativa. Diventa uno spazio prezioso per ripensarsi profondamente, per scegliere con maggiore libertà e consapevolezza, e per ridefinire le proprie priorità in base a ciò che è veramente importante.
È un momento per restituire valore alla propria voce, spesso con un ridotto bisogno di compiacere gli altri e un desiderio sempre più forte di esprimere la propria verità.
Una fase della vita, se abbracciata con apertura, può rivelarsi un catalizzatore di crescita personale, portando a una maggiore pienezza e soddisfazione.
Dott.ssa Caterina Bianconi, psicoterapeuta e sessuologa esperta in benessere femminile.