Piedi piatti

Vivere tranquillamente con i piedi piatti

Il piede piatto è una conformazione leggermente anomala che, in genere, non dà enormi problemi. Può però causare fastidi alle articolazioni, danneggiando specialmente la cartilagine del ginocchio: alcuni accorgimenti possono aiutare a vivere la quotidianità e gli allenamenti senza pensieri. Vediamoli.

Che cos’è il piede piatto

Normalmente, la pianta del nostro piede fa un leggero arco. Infatti, di solito appoggiamo prevalentemente la zona centro-esterna del piede, mentre quella più interna rimane leggermente sollevata da terra. Prova a lasciare un’orma, con un piede bagnato o su una superficie morbida: la forma del piede è vagamente asimmetrica e “spancia” in fuori. Col piede piatto, invece, questo arco non c’è, o è molto lieve. Inoltre, il tallone tende spesso a “pronare”, ossia a girare leggermente verso l’interno.

Questa situazione è fisiologica fino a 3-4 anni di età: nasciamo coi piedi piatti, che poi si modificano durante la crescita. A volte, però, la condizione non regredisce e rimane anche nell’età adulta. Altre volte, invece, il piede piatto è una conseguenza di altre problematiche, come obesità, lesioni, o artrite reumatoide, che andranno trattate adeguatamente.

In genere, il piede piatto “spontaneo” è indolore. Tuttavia, può aumentare il rischio di alluce valgo e artrosi alla caviglia, oltre a provocare diversi fastidi alle articolazioni – soprattutto caviglie e ginocchia. Tendenzialmente, se si ha il piede piatto ma non si hanno dolori o altre magagne, non è richiesto nessun trattamento specifico. Si può comunque agire preventivamente per apportare correzioni mediante plantari, esercizi fisici o, in ultima spiaggia, interventi chirurgici.

Quando sentire il medico

Sebbene abbastanza innocuo, il piede piatto può peggiorare la qualità della vita se è associato ad infiammazioni tendinee, fastidio a camminare, infiammazione e/o lesione della cartilagine di caviglie e ginocchia. Nei casi peggiori, potrebbe addirittura causare perdite di equilibrio. In questi casi, di solito non è il piede piatto in sé a creare problemi, ma una sua derivante iperpronazione del piede.

Si parla di iperpronazione quando il piede ruota eccessivamente verso l’interno o ruota in un momento in cui non dovrebbe. Questo fa sì che il peso corporeo – in particolar modo quando si corre o si controllano meno gli appoggi – scarichi sull’interno del piede e non sull’intera pianta. Inoltre, l’iperpronazione provoca uno stress non fisiologico alle ginocchia, con conseguente dolore

Se soffri di questa condizione, potresti trovare doloroso e difficile correre e fare sport e, a volte, anche solo camminare. Chiedere un consulto di ortopedici e medici dello sport diventa quindi importante. Potranno suggerirti esercizi di allenamento e allungamento, oltre che plantari e scarpe adatte a correggere l’iperpronazione. 

I plantari e le scarpe ortopediche, appositamente tarati sulla persona, portano notevoli benefici. Se sei un atleta che soffre di piedi piatti, potresti anche considerare le scarpe da corsa appositamente create per contrastare l’iperpronazione (tipologia A4: ne abbiamo parlato in un altro articolo e abbraccia molti modelli con diversi gradi di correzione e comfort).

Sono molto utili gli esercizi di stretching che coinvolgono tutti muscoli che si attaccano al tendine d’Achille. Se non bastassero, ti verrà probabilmente suggerita della fisioterapia, in particolare per migliorare la tecnica della camminata. Gli atleti possono particolarmente beneficiarne.

In ogni caso, e in particolare se il dolore è intenso, il fai-da-te va andrebbe evitato, per non rischiare di peggiorare la situazione.

Piede piatto e sport

Lo sport è croce e delizia di chi soffre di piedi piatti. Per questo non dovrebbe mai essere trascurato. Occorre però prestare attenzione ad attrezzature, intensità e tipologia.

Come già accennato, il piede piatto non trattato rischia di creare problemi quando si fanno sport che scaricano molto peso sui piedi, come corsa, camminate, basket e altri. L’utilizzo di scarpe adatte, programmi di allenamento tarati per non accanirsi sulle zone infiammate e un costante miglioramento della tecnica di corsa sono quindi raccomandati. Una volta fatta attenzione a questi punti, ci si può sbizzarrire!

Se il dolore fosse particolarmente molesto e si avesse bisogno di qualche periodo di scarico, si potrebbe optare per sport meno impattanti come ciclismo o nuoto.

Viceversa, l’attività fisica è molto importante per tenere “sotto controllo” i piedi piatti. Lo stretching aiuta a trattare i tendini tesi in modo anomalo; gli esercizi sportivi di routine permettono di controllare il peso e non rischiare di caricare eccessivamente gli arti. Per questo, non farti frenare dalla tua condizione e pratica le attività che preferisci: ne beneficeranno sia il tuo fisico che i tuoi piedi!

Bibliografia

[1] Humanitas, Piede piatto, https://www.humanitas.it/malattie/piede-piatto/, aggiornato al 25/08/2022

[2] Cleveland Clinic, Flat Feet, https://my.clevelandclinic.org/health/diseases/17005-flat-feet, aggiornato al 20/08/2022

[3] Gross, K. Douglas, et al. “Association of flat feet with knee pain and cartilage damage in older adults.” Arthritis care & research 63.7 (2011): 937-944.

[4] Otman, S., O. Basgöze, and Y. Gökce-Kutsal. “Energy cost of walking with flat feet.” Prosthetics and Orthotics International 12.2 (1988): 73-76.

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